venerdì 29 gennaio 2016

Nonostante tutto ti amo ancora, Samantha Towle

Titolo: Nonostante tutto ti amo ancora

Autore: Samantha Towle

Editore: Newton Compton

Pagine: 316

Prezzo: 9.90 euro



Sinossi

Mia Monroe sta scappando. Da una persona che le ha fatto del male. Da un passato che vuole tenere nascosto. Non ha più fiducia nel futuro.
Jordan Matthews ama le cose facili. Le donne facili. La vita facile. Poi incontra Mia. Lei è a pezzi e ha sulle spalle il peso più grande che una persona possa sostenere. Ma più Jordan conosce Mia, più si ritrova, per la prima volta nella sua vita, a volere con tutto se stesso qualcosa… qualcuno… lei. E allora la vita non è più così facile. Jordan è tutto ciò che Mia non dovrebbe volere. Un ragazzo poco raccomandabile, arrogante, con un passato da giocatore d’azzardo e un presente da cinico donnaiolo. Eppure Mia se ne innamora. E allora il passato da cui cercava di fuggire sembra raggiungerla…



 
 
Recensione
 
Questo libro mi è stato inviato gentilmente dalla Newton Compton che ringrazio per la copia. Appena ho iniziato a leggerlo ho pensato che fosse un romanzo dal grande valore sociale, che potesse trasmettere un messaggio molto importante ma, la parte centrale della storia mi ha fatto cambiare totalmente idea. Ma procediamo con calma.
Il romanzo si apre con la voce narrante di Mia, la protagonista, e del disagio a cui è costretta da quando era bambina, cioè la violenza. Suo padre l’ha sempre picchiata e nonostante la sua morte, Mia non è riuscita a scampare al problema perché si è innamorata di Forbes, un ragazzo che in tutto e per tutto è uguale al padre. La descrizione delle scene di violenza è così toccante che sembra di assistervi dal vivo. La protagonista trova finalmente il coraggio di ribellarsi fuggendo dalla casa dove vive e volendo a tutti i costi cercare la madre, quella madre che l’ha abbandonata lasciandola nelle mani di quel mostro.
Se fino a qui il romanzo sembrava piacermi, nel proseguire con la lettura mi ha sempre più deluso.
Durante questo suo viaggio incontra Jordan, un donnaiolo conosciuto proprio per questa sua nomina. Ora, dal momento che l’autrice ci ha fatto capire che Mia, dopo le esperienze negative con gli uomini della sua vita, ha paura del sesso maschile, non può improvvisamente dimostrare come la ragazza si senta attratta da questo ragazzo che, non solo non ha mai visto ma per il quale prova sin da subito un’attrazione sessuale e un senso di eccitamento, perché così mi sembra che sta sminuendo quello che finora ha avuto premura di raccontare.
Ecco per quasi tutto il romanzo il problema delle violenze subite, problema che poteva essere affrontato in modo migliore con l’intento anche di dare un messaggio di speranza a chi sta vivendo le stesse situazioni, si perde completamente, lasciando spazio alla descrizione di due ragazzi che non pensano ad altro che fare sesso.

La narrazione sembra riprendere un tono interessante solo quando, quasi alla fine del romanzo, l’autrice mette ancora più in luce un altro problema  che Mia è costretta ad affrontare, quello della bulimia.
Diciamo che i primi capitoli sembravano promettere una grande storia diretta ad un pubblico vasto, e capace di narrare di un grave problema di cui si sente molto spesso parlare ma la lettura mi è proprio scaduta per tutto il resto del romanzo.
 
Voto
 
 



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