Autore: Samantha Towle
Editore: Newton Compton
Pagine: 316
Prezzo: 9.90 euro
Sinossi
Mia Monroe sta scappando. Da una persona che le ha fatto del male. Da un passato che vuole tenere nascosto. Non ha più fiducia nel futuro.
Jordan Matthews ama le cose facili. Le donne facili. La vita facile. Poi incontra Mia. Lei è a pezzi e ha sulle spalle il peso più grande che una persona possa sostenere. Ma più Jordan conosce Mia, più si ritrova, per la prima volta nella sua vita, a volere con tutto se stesso qualcosa… qualcuno… lei. E allora la vita non è più così facile. Jordan è tutto ciò che Mia non dovrebbe volere. Un ragazzo poco raccomandabile, arrogante, con un passato da giocatore d’azzardo e un presente da cinico donnaiolo. Eppure Mia se ne innamora. E allora il passato da cui cercava di fuggire sembra raggiungerla…
Jordan Matthews ama le cose facili. Le donne facili. La vita facile. Poi incontra Mia. Lei è a pezzi e ha sulle spalle il peso più grande che una persona possa sostenere. Ma più Jordan conosce Mia, più si ritrova, per la prima volta nella sua vita, a volere con tutto se stesso qualcosa… qualcuno… lei. E allora la vita non è più così facile. Jordan è tutto ciò che Mia non dovrebbe volere. Un ragazzo poco raccomandabile, arrogante, con un passato da giocatore d’azzardo e un presente da cinico donnaiolo. Eppure Mia se ne innamora. E allora il passato da cui cercava di fuggire sembra raggiungerla…
Recensione
Questo libro mi è stato inviato gentilmente dalla Newton
Compton che ringrazio per la copia. Appena ho iniziato a leggerlo ho pensato
che fosse un romanzo dal grande valore sociale, che potesse trasmettere un
messaggio molto importante ma, la parte centrale della storia mi ha fatto
cambiare totalmente idea. Ma procediamo con calma.
Il romanzo si apre con la voce narrante di Mia, la
protagonista, e del disagio a cui è costretta da quando era bambina, cioè la
violenza. Suo padre l’ha sempre picchiata e nonostante la sua morte, Mia non è
riuscita a scampare al problema perché si è innamorata di Forbes, un ragazzo
che in tutto e per tutto è uguale al padre. La descrizione delle scene di
violenza è così toccante che sembra di assistervi dal vivo. La protagonista trova finalmente il coraggio di ribellarsi fuggendo dalla casa dove vive
e volendo a tutti i costi cercare la madre, quella madre che l’ha abbandonata
lasciandola nelle mani di quel mostro.
Se fino a qui il romanzo sembrava piacermi, nel
proseguire con la lettura mi ha sempre più deluso.
Durante questo suo viaggio incontra Jordan, un donnaiolo
conosciuto proprio per questa sua nomina. Ora, dal momento che l’autrice ci ha
fatto capire che Mia, dopo le esperienze negative con gli uomini della sua
vita, ha paura del sesso maschile, non può improvvisamente dimostrare come la
ragazza si senta attratta da questo ragazzo che, non solo non ha mai visto ma
per il quale prova sin da subito un’attrazione sessuale e un senso di
eccitamento, perché così mi sembra che sta sminuendo quello che finora ha avuto
premura di raccontare.
Ecco per quasi tutto il romanzo il problema delle
violenze subite, problema che poteva essere affrontato in modo migliore con l’intento
anche di dare un messaggio di speranza a chi sta vivendo le stesse situazioni,
si perde completamente, lasciando spazio alla descrizione di due ragazzi che
non pensano ad altro che fare sesso.
La narrazione sembra riprendere un tono interessante solo
quando, quasi alla fine del romanzo, l’autrice mette ancora più in luce un
altro problema che Mia è costretta ad affrontare,
quello della bulimia.
Diciamo che i primi capitoli sembravano promettere una
grande storia diretta ad un pubblico vasto, e capace di narrare di un grave
problema di cui si sente molto spesso parlare ma la lettura mi è proprio
scaduta per tutto il resto del romanzo.
Voto
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